Dalla diffusione della stampa a caratteri mobili fino all’Ottocento, gli ex libris sono stati espressione di una consuetudine per cui i libri venivano personalizzati con nome e cognome del proprietario del volume, ma anche con testi e illustrazioni in linea con il suo retaggio familiare, il suo mestiere, le sue passioni. La prima pagina interna dei libri veniva adornata con caratteri, grafiche e disegni, creati ad hoc.
Per lunghi anni la pratica degli ex libris è stata tenuta in vita soltanto da pochi cultori del genere. Adesso, quest’arte è tornata in auge. La maggior parte delle tipografie realizzano su commissione ex libris personalizzati, che rappresentano anche un’idea raffinata per un regalo a un amico, appassionato lettore.
A Lucca, ad esempio, c’è l’Antica Tipografia Biagini, una delle poche che nel nostro Paese porta avanti la storica tradizione della stampa a caratteri mobili. Gli ex libris «sono il tatuaggio dei nostri libri che raccontano chi siamo e quale è la nostra visione – ha dichiarato Matteo Valesi, proprietario dell’attività dal 2012, in un’intervista al Corriere della Sera – li stampiamo esclusivamente con tecniche tipografiche antiche, le uniche che trasmettono con profondità e precisione l’impronta che si vuole lasciare sui propri volumi, per sentirli davvero nostri e, magari, tramandarli, dando loro una nuova vita».
Una “tatuatrice” di libri dai metodi più moderni è invece Clara De Lorenzi, che ha iniziato a disegnare ex libris per caso, per fare un regalo a un’amica, e adesso pubblica e vende le sue creazioni sul sito web exlibrisroom.tictail.com e sul profilo Instagram @ex_libris_room.
Una graphic designer milanese, trapiantata a Berlino, ideatrice di un marchio che incarna un’attitudine di nicchia. Ma solo per il settore editoriale, visto che la tendenza alla personalizzazione di abiti e accessori è sempre più apprezzata e affermata.
Credit: exlibrisroom.tictail.com, anticatipografiabiagini.it, corrieredellasera.it