Splitit, il barattolo digitale per condividere le spese online

Un barattolo vintage, che fa riaffiorare alla mente quelli in cui una volta si raccoglievano pazientemente i risparmi per togliersi uno sfizio o realizzare un desiderio. Un barattolo, simbolo per antonomasia della “colletta”, è l’icona di Splitit, la startup italiana per la condivisione delle spese online.

Come funziona? In pochi secondi si crea una lista, pubblica o privata, scegliendo, tra le tante opzioni di customizzazione che il sito offre, un titolo, una descrizione e un’immagine di copertina. Si invitano poi i partecipanti attraverso sms o email, o condividendo il link della pagina appena creata sui propri profili social. Tutti gli utenti  ̶  anche quelli non registrati alla piattaforma  ̶  possono così partecipare alla colletta, con quote fisse o libere, per i più svariati scopi: regali di gruppo, lista nozze, lista laurea, lista bebè, viaggi tra amici, cordate di acquisto, raccolta fondi solidali, spese domestiche di studenti e coinquilini. Ma anche, ad esempio, finanziamento di idee e progetti, e gestione di prevendite o biglietteria di eventi.

Di recente, infatti, il business model di Splitit è stato ampliato con il servizio di e-ticketing e il programma di partnership per magazine e blog. I punti di forza della biglietteria online sono diversi, tra cui: la possibilità di personalizzare una pagina con un ricco set di opzioni, come limite massimo del numero di partecipanti e mappa dell’evento; la commissione del 2,2% (iva inclusa) del costo del biglietto, più economica rispetto al 10% previsto da altre biglietterie e senza costi fissi; il monitoraggio dal proprio account, anche su smartphone e tablet, dei biglietti venduti e dei pagamenti ricevuti in tempo reale.

Il ricavato della vendita o la somma accumulata con la colletta sono versati direttamente sul proprio conto bancario o accreditati su una carta prepagata con codice IBAN, entro 48 ore lavorative. La cultura della raccolta fondi online in Italia non è diffusa come in altri paesi, ed è per questo motivo che Splitit mette a disposizione un’assistenza multicanale (tramite e-mail, live chat, telefono, WhatsApp, Facebook e Twitter) per favorire l’interazione con i clienti e accompagnarli in tutte le fasi dell’esperienza di crowdfunding o lista regalo online.

L’ispirazione che ha portato alla nascita della startup è nata a Sidney, in Australia, dove il CEO di Splitit, Carlo Graziano, viveva da due anni, in occasione della raccolta fondi per Red Ball, la cena a scopo benefico della squadra di pallanuoto. È così che per liberarsi dall’impaccio di dover contattare singolarmente i 120 invitati per chiedere loro la quota di partecipazione, e dalla responsabilità di dover consegnare 8000 dollari in contanti al Presidente della società, che prende forma l’idea della colletta digitale.

Dalla prima versione lanciata online a metà 2014, Splitit ne ha fatta di strada. In due anni dall’avvio della nuova piattaforma, nel novembre 2015, ha già raccolto circa un milione di euro quote divise in 2500 collette, coinvolgendo oltre 30.000 iscritti. Con un piccolo finanziamento ottenuto da Invitalia, Splitit ha creato un’azienda che ad oggi conta 12 lavoratori (tra full time e collaboratori), e che continua a crescere giorno dopo giorno. Oltre al founder, ci sono la Community Manager Marta Mangione, l’Account Manager Chiara che si occupa anche dell’assistenza clienti via chat, Francesco che risponde al telefono, Santo e Noemi programmatori per il front-end e per il back-end.

Il concetto di no-restriction crowdfunding in tema di sharing economy portato avanti da Splitit, è stato addirittura protagonista di una tesi di laurea di uno studente di Bari, che ha incentrato il suo lavoro su questa case history di successo.

Condividiamo quotidianamente la nostra vita con gli altri attraverso idee, esperienze, pensieri e immagini. Perché non condividere anche le spese con Splitit? È un servizio utile, semplice, sicuro ed economico, racchiuso in un barattolo.

 

 

Photo credit: splitit.it

 

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