Sneakered: i prodotti di marchi storici si trasformano in calzature vintage

Dal bagnoschiuma Pino Silvestre alla cedrata Tassoni, senza dimenticare la vanillina Paneangeli o il liquore Cynar. Prodotti di marchi storici che restano impressi nella memoria ma che solo un creativo visionario oserebbe associare a delle scarpe. Il suo nome è Gianluca Gimini, è un designer trentatreenne di Imola, che dopo aver lavorato tra Los Angeles e Shangai insegna all’Università di Ferrara, la stessa in cui si è laureato in Architettura. È lui l’ideatore del progetto Sneakered, con il quale i colori e le grafiche delle confezioni più celebri e riconoscibili sono state reinterpretate e trasformate in calzature.

Il primo schizzo è nato per gioco una domenica dell’ottobre 2016, in cui Gianluca era a pranzo con gli amici. Chiacchiere nostalgiche hanno guidato la sua mano a disegnare su una tovaglietta dell’osteria una scarpa ispirata al bagnoschiuma Pino Silvestre. Quella sera, rientrato a casa, lo schizzo si è evoluto in un’immagine digitale e il progetto ha iniziato a prendere forma. Presentato in anteprima al Berliner Fahrradschau (un evento internazionale di bici e lifestyle, ndr), Sneakered punta sul vintage per instaurare un legame sentimentale con un accessorio moderno, grazie al ricordo di un prodotto che per lungo tempo è stato nelle case di tutti gli italiani.

“Mi sono calato in un mondo immaginario – afferma Gimini – in cui alcuni marchi da me selezionati desiderano rilanciarsi presso i giovani con delle accattivanti sneakers promozionali in edizione limitata. L’effetto comico è dato dal fatto che i prodotti sono stati rigorosamente scelti tra quelli che hanno un target di riferimento particolarmente anziano o conservatore”. Pip, Café Paulista, Floid, La Pasticca del Re Sole, Superpila, infatti, non sono nomi noti alle nuove generazioni, alle quali lo stilista si rivolge per “mostrare a un pubblico giovane e internazionale la bellezza delle confezioni di alcuni prodotti storici nazionali, esempi di grafica e design eccellenti, che forse risultano sminuiti agli occhi dei più a causa della loro presunta ordinarietà”. Ed ecco che le foglie del cedro avvolgono la sneaker Tassoni e la pigna del Pino Silvestre valorizza la punta di una scarpa, mentre altri modelli si colorano con le strisce verdi tipiche della schiuma da barba Proraso o con il giallo delle caramelle al miele Ambrosoli. Foglie di carciofo spuntano dalla scarpa Cynar e ali bianche completano la scritta Paneangeli sulle sneakers dedicate al marchio. Golosa è la suola del modello ispirato al Panforte Sapori, glassata con le mandorle. Non mancano, poi, le calzature consacrate ad altri marchi storici come Splend’Or, Felce Azzurra, Strega e anche Algasiv (sì, proprio l’adesivo per dentiere).

Liberamente ispirate allo stile di aziende o designer come Adidas, Nike, Lacoste, Maison Margiela, Jeremy Scott, Yoshi Yamamoto e Giuseppe Zanotti, le sneakers di Gianluca Gimini, sono destinate a un pubblico giovane e modaiolo. Nonostante non siano ancora in produzione, i presupposti per concretizzare il progetto non mancano: il designer ha già avuto contatti con un’azienda leader mondiale nella produzione di sneakers, con l’ufficio commerciale di uno dei marchi omaggiati e con un imprenditore tedesco.

C’è un motivo se il motore di questa collezione è il ricordo malinconico dei tempi passati. “La nostra generazione, quella dei millennials, è per antonomasia la generazione della nostalgia – spiega Gimini – siamo cresciuti nel benessere, abbiamo vissuto il consumismo durante l’infanzia, abbiamo poi visto deluse una serie di aspettative legate alla carriera e agli stili di vita e dunque ci siamo rifugiati nella nostalgia. Ma non solo: sembra che anche i giovanissimi abbiano mitizzato gli anni ’80 e ’90, tanto da pronunciarsi spesso in termini estremamente nostalgici riguardo le prime Jordan, il Nokia 3310, il Jolly Invicta, l’hip hop della prima ora e via discorrendo. Cose che non possono anagraficamente aver vissuto sulla propria pelle, ma che evidentemente sono arrivate fino a loro”. Il tempo passa e le generazioni si susseguono, ma alcune cose sono destinate a non tramontare mai.

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